UMBRIA – LA TERRA DEL CASHMERE

L'UMBRIA E IL CASHMERE

Tra le cose che non ti aspetti di questa nostra splendida regione ce n’è una davvero singolare, il fatto che l’Umbria sia, da decenni, un’eccellenza nella produzione di abbigliamento in cashmere.

Sorprende, ovviamente, per le distanze che sembrano siderali tra i luoghi di origine della materia prima e le nostre aziende.

Non sorprende, invece, se pensiamo alla lunghissima tradizione tessile che caratterizza da decenni la produzione artigianale locale, che va dalla maglieria al ricamo pregiato, e affonda le sue radici addirittura nel Medioevo.

Già dal XII secolo, l’Umbria era famosa per la tessitura di arazzi e tovaglie, realizzati con la tecnica francese dell’ “occhio di pernice”; la produzione era destinata principalmente all’ambito sacro, caratteristica rimasta inalterata per lunghissimo tempo. E’ solo ad inizio Novecento, infatti, che la maggior attenzione alla moda e l’evoluzione delle macchine per la lavorazione dei filati permetteranno la trasformazione dei laboratori domestici in aziende dedite anche alla produzione “laica”.

LUISA SPAGNOLI

Luisa Spagnoli, donna dalle straordinarie capacità imprenditoriali, fu la prima ad allevare conigli d’angora per ricavare la soffice lana da finale e lavorare; nel tempo, il passaggio alla preziosa fibra che veniva da Oriente fu davvero naturale, e quindi il cashmere approdò in Umbria.

Da allora, tantissime aziende (nell’ordine di diverse decine) si sono specializzate nella lavorazione e commercializzazione di abbigliamento in cashmere, forti di maestranze che tramandano da generazioni il saper fare artigiano. Oltre ai grandi marchi, famosi a livello nazionale ed internazionale, esistono numerose imprese di piccole dimensioni, spesso a conduzione familiare, che operano in nicchie di mercato determinate.

PRODUZIONE

Produzione di qualità, lavorazioni curatissime nei dettagli, spesso eseguite anche ai ferri, e una delle materie prime più pregiate che esistano al mondo: queste sono le caratteristiche che contraddistinguono il distretto dell’abbigliamento in cashmere umbro. Il cashmere, infatti, viene ricavato solo ed esclusivamente dal vello di un tipo particolare di capra; ogni animale produce ogni anno circa 150/200 grammi di fibra utilizzabile, che viene poi ulteriormente lavorata fino a diventare filato vero e proprio. Se a questo aggiungiamo il lavoro manuale delle maestranze artigiane, diventa facilmente comprensibile il motivo per cui, di norma, l’abbigliamento in cashmere ha costi più elevati del capo in lana.

Le regole per scegliere un capo di qualità sono davvero semplici: affidatevi al tatto, innanzi tutto, la morbidezza del cashmere non potrà certamente sfuggirvi; consultate le etichette e se nel blend proposto il cashmere è inferiore al 10% valutate bene se acquistare o meno. Oppure, potete rivolgervi a Magna Umbria, che seleziona le migliori offerte della produzione locale per portare, fino a voi, il caldo abbraccio di un capo in cashmere.
Contattateci per saperne di più.

Le foto di questo articolo sono state scattate presso il laboratorio della ditta “I Rocchi”

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