LA VENDEMMIA ALLA “FATTORIA DI MONTICELLO”

  • Bere
  • 13 Novembre 2018
  • 0

PREMESSA

La vendemmia è ormai terminata e nelle cantine fervono le tante attività che accompagnano le uve durante il lungo viaggio che le porta a trasformarsi in gustosi vini.

Per vedere e toccare con mano la creazione di alcuni degli ottimi vini che l’Umbria propone siamo andati a Ripalvella, una piccola frazione del comune di San Venanzo, a visitare l’azienda agricola “Fattoria di Monticello” che, grazie alla qualità dei suoi prodotti, ha riscosso negli anni un sempre maggiore successo tra gli amanti del buon bere.

Conosco bene questa zona in quanto la famiglia di mio padre è originaria di questi luoghi ed ogni angolo mi ricorda storie ed incontri della mia infanzia.
Se a questo uniamo i magnifici paesaggi che possiamo ammirare nel breve tragitto che ci separa da Ripalvella di certo possiamo dire che è un piacere andarci.
Infatti di frequente, in particolare nelle fredde ed umide giornate invernali, la gente delle mie parti si reca in questi luoghi per ammirare, godendo della calda luce del sole, la valle del Tevere celata nella nebbia del mattino e le sue colline, adorne di antichi castelli, galleggiare su detto mare.

ARRIVO IN AZIENDA

Per arrivare alla “Fattoria”, dopo aver passato l’ingresso della tenuta, si deve percorrere un breve tragitto all’interno di un rigoglioso bosco che alla fine si apre come una finestra sulla valle circostante.
Poco dopo sulla destra troviamo un bel casale nel quale è stato realizzato un agriturismo con alcune camere nelle quali poter soggiornare e godersi, nel silenzio della campagna umbra, una bella vista sui vigneti aziendali e le colline adiacenti.

Naturalmente nella struttura oltre che soggiornare si possono degustare gli straordinari piatti della nostra tradizione, preparati dalla nostra amica Nicoletta, accompagnati dai loro ottimi vini.

Poche decine di metri oltre l’agriturismo, in posizione più bassa, troviamo la cantina e poco oltre anche un allevamento allo stato semibrado di bovini della pregiata razza “Marchigiana” il cui nome tecnico prosegue con “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale I.G.P.” .

Mi fermo nel piazzale antistante la bella cantina e ad attendermi trovo Enrico, il responsabile commerciale dell’azienda, Simone, l’eccellente enologo, e Alice, una giovanissima e competente assistente commerciale, addetta anche all’accoglienza in cantina.
Dopo i saluti di benvenuto Alice mi illustra le tante attività aziendali e in particolare mi parla della qualità delle carni dei bovini allevati, dell’ottimo olio di oliva prodotto ma anche dei tanti cereali coltivati nell’azienda. Per quanto riguarda i vini decidiamo di parlarne mentre visitiamo la cantina. Simone mi illustra con dovizia di particolari ogni fase prevista, diversa da vino a vino, per poter avere alla fine del processo un prodotto che possa definirsi di qualità.

La visita iniziata dalla parte che possiamo definire produttiva finisce in quella in cui i vini vengono affinati, la “cantina” in senso stretto, dove troviamo le famose “Barriques” ed è riposando in queste piccole botti che i vini trovano il loro carattere.

Simone mi parla dei loro vigneti, alcuni dei quali si trovano sulle pendici dei Monti Martani, e dei vini che creano con le loro uve. In particolare si sofferma sul “Ponetro” un Pinot Nero e il “Salomone” un Cabernet Sauvignon che sono il fiore all’occhiello della cantina. Questi vini sono molto interessanti e sono amati dagli appassionati del settore in quanto entrambi i vitigni da cui derivano sono coltivati in un suolo particolarmente ricco di minerali. Tale caratteristica deriva dalle origini vulcaniche di un territorio che si contraddistingue anche per la presenza di molte rocce e minerali rari tra cui la più famosa è la “Venanzite”, il cui nome deriva proprio da “San Venanzo”, ed è frutto della lava emessa da una serie di piccoli crateri vulcanici situati nei pressi del capoluogo.

Questo mia breve mia visita termina dopo poco perché ci diamo subito un nuovo appuntamento per la fine di agosto quando avrà inizio la vendemmia.

LA VENDEMMIA

Così come programmato verso la fine del mese di agosto mi chiama Simone:

“Giovedì, se non piove, vendemmiamo se puoi venire ci vediamo alle otto in azienda”

naturalmente ho subito accettato l’invito.

Vista la location la sera prima ho preparato e verificato attentamente l’attrezzatura fotografica per prepararmi al meglio ad una giornata che di certo si prefigurava molto interessante anche dal punto di vista fotografico.
Arrivo puntuale al’appuntamento presso la “Fattoria” e il Paesaggio che mi si presente dinanzi alla cantina è già di per se di buon auspicio per la giornata.

Appena il tempo di fare qualche scatto e vedo arrivare Simone e Alice accompagnati da Mariana, una dipendente della azienda agricola, e da Nicoletta che nel periodo della vendemmia lascia la cucina per dare una mano alle “squadre di raccolta”.
Simone mi dice che quella mattina sono in pochi in quanto devono raccogliere solo alcuni filari di Pinot Nero, dal quale nasce il loro vino chiamato “Ponetro”, e che la restante parte degli addetti è impegnato negli altri vigneti siti a Massa Martana.

Il Vigneto in cui deve essere effettuata la raccolta delle uve non è quello adiacente alla struttura aziendale ma un altro, posto in un terreno sito a qualche centinaio di metri dalla stessa sempre lungo la strada che porta verso il Monte Peglia.
Arrivati al vigneto Simone spiega il da farsi indica i filari nei quali raccogliere le uve e dà inizio alle operazioni.

Il sole caldo del mattino ha creato un atmosfera e dei colori che mi hanno molto colpito, spero con queste foto di riuscire a trasmettervi le positive emozioni che ho provato.

Simone mi dice che oggi in Italia la raccolta delle uve avviene sempre di più con l’ausilio di macchinari che, grazie alle nuove tecnologie, riescono a dare un buon prodotto ma di certo la vendemmia manuale permette di ottenere un prodotto qualitativamente superiore in quanto l’uva viene raccolta integra e possono essere facilmente eliminati gli acini ed i grappoli rovinati oltre ai residui vegetali che con la raccolta meccanica possono cadere nelle cassette. Naturalmente con la raccolta manuale abbiamo costi nettamente superiori vista la notevole manodopera necessaria.

Appena la raccolta è a buon punto con Simone e Alice, dopo aver salutato Mariana e Nicoletta che restano ancora un po’ nel vigneto per terminare alcune operazioni, ci avviamo verso la cantina.

In cantina le uve raccolte vengono immesse in una macchina chiamata “pigia-diraspatrice” che separa i raspi dagli acini.
Poi gli acini, tramite un’apposita pompa, vengono inviati ad una pressa in cui vengono spremuti per farne uscire il succo chiamato “mosto”.

Dopo la spremitura degli acini parte il cosiddetto processo di “Vinificazione” che prende il via con la prima fermentazione del mosto e termina con il nostro vino pronto da imbottigliare.

Simone, molto paziente, si è nuovamente avventurato nella difficile operazione di spiegarmi le varie tecniche di vinificazione che differiscono in base al tipo di vino che si vuole ottenere. Discorsi da esperti e conoscitori di questa difficile arte ma che possiamo così semplificare:

• Vinificazione in Rosso: la particolarità è che si lasciano le bucce nel mosto in fermentazione per alcuni giorni. Questo permette ai pigmenti colorati e alle sostanze tanniche presenti nelle bucce di passare al mosto donandogli colore e sapore;
• Vinificazione in Bianco: il mosto viene fatto fermentare, tranne in qualche tecnica particolare, fin da subito senza bucce, raspi e vinaccioli;
• Vinificazione in Rosato: le bucce vengono lasciate nel mosto per un brevissimo tempo sufficiente affinché venga rilasciata una piccola quantità di tannini sufficienti a dare un colore leggermente rosato al vino.

 

Concludendo il discorso mi dice che le varie tecniche di produzione dei vini oggi si basano su conoscenze scientifiche e grazie all’abilità e professionalità di tanti enologi si riescono ad ottenere, nonostante la variabilità della natura, costantemente dei vini di grande qualità.

La mia visita alla “Fattoria di Monticello” termina qui ringrazio Alice e Simone per l’accoglienza e ci diamo appuntamento per il prossimo anno per il primo assaggio del nuovo vino.

Fattoria di Monticello Soc. Agr. S.r.l.
Voc. Ponetro, 66 – Fraz. Ripalvella – 05010 SAN VENANZO (TR) – Italy
Tel. 075.8989243 – Fax 075.8987333
E-mail
[email protected]

www.fattoriadimonticello.it

Share:

VIAGGIO AL MONTE PEGLIA – DAVID I SALUMI

L’OLIO DI OLIVA

Be the first to comment “LA VENDEMMIA ALLA “FATTORIA DI MONTICELLO””

(will not be shared)