LA FORRA DELLA CONTEA

  • Turismo
  • 24 Agosto 2020
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PREMESSA

Quando mi hanno parlato per la prima volta di andare alla forra della “Contea” al solo sentire questo nome la mia mente è subito andata al magico villaggio di Frodo, Sam e gli altri Hobbit del film “Il Signore degli Anelli”.
In effetti, anche se il luogo alla vista è nettamente differente, ci troviamo anche in questo caso di fronte ad un paesaggio inatteso e sorprendente.
Sono questi i due aggettivi con cui ci sentiamo di identificare il luogo che andremo a descrivervi oggi.

SIAMO SICURI DI ESSERE IN UMBRIA ?

Diamo innanzitutto una collocazione precisa: siamo ai piedi della rupe di Monte Marte, non lontano da Todi, in una zona di piccoli borghi e castelli rurali; dolci declivi e boschi fitti e spinosi. Si tratta di una zona costituita prevalentemente da pietra arenaria, a cui si intervallano rocce calcaree che vengono scolpite e scavate dai torrenti. Proprio qui, si trova una forra speciale, stretta e buia, non lunghissima ma davvero impressionante: è il canyon di Casemasce, detto anche fosso della Contea.

Si tratta di una forra davvero affascinante, in grado di intimorire anche torrentisti esperti e che lascia impressionati coloro che si avventurano al suo interno. Sono diverse le associazioni locali che organizzano escursioni in questo luogo, dalla divisione CAI di Orvieto ai gruppi speleologici, fino appunto ai canyonisti; tutti classificano questa esplorazione con categoria EE, escursionista esperto. Se anche voi lo siete, e vi trovate in queste zone, non potete proprio perdervi proprio questo spettacolo della natura.

COME ARRIVARE AL FOSSO DELLA CONTEA

Raggiungere il canyon in realtà è molto semplice: dal paese di Casemasce, piccola frazione del comune di Todi, c’è un sentiero ben visibile che scende direttamente nel letto del fosso, ricco di giochi di acqua per gran parte dell’anno e quasi sempre asciutto durante la bella stagione. All’interno del letto del fosso, facendo particolare attenzione, vi basterà percorrere circa 250 metri; potrete così ammirare le pareti, alte e strette, a scaglia rossa, erose dallo scorrere dell’acqua nel corso degli anni. L’escursione lungo la forra è relativamente semplice, sebbene qualche difficoltà sia data dalla scarsa illuminazione del posto, dovuta proprio alla sua particolare conformazione.

La sensazione di trovarsi davanti a qualcosa di monumentale è immediata: all’improvviso, dietro una curva, il fosso scende nella gola e, se si alza la testa, si ha l’impressione che alcune delle rocce siano in bilico, sul punto di cadere giù. Si tratta però di una illusione ottica, data dalla prospettiva e dalle stratificazioni. Dopo questo tuffo nel sublime noi ci siamo dovuti fermare perché c’era da superare un salto di vari metri con molta acqua sul fondo, almeno da quello che a vista si percepiva, e non avevamo l’attrezzatura per poterlo affrontare.

I CONSIGLI DEGLI ESPERTI

In ogni caso vi raccomandiamo di contattare la sezione CAI di Orvieto (www.caiorvieto.it) per avere informazioni sulla conformazioni del luogo e per avere dettagli aggiornati sulla situazione del canyon nel periodo in cui intendete visitarlo.

Infine, in quanto amanti della fotografia, vi raccomandiamo di portare con voi una macchina fotografica  per immortalare il posto: è un’esperienza che non dimenticherete facilmente!

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L’AGLIONE

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